La foresta pluviale
- AnnaLuna
- 22. Juni 2020
- 4 Min. Lesezeit
Aktualisiert: 8. Nov. 2020

La foresta pluviale viene anche definita "il polmone della terra" perché può immagazzinare la maggior quantità di CO² e quindi contrastare l'effetto serra.
Questa foresta forma un'enorme "cintura verde" attorno all'equatore.
Il clima è molto caldo e umido e piove più volte al giorno.
Non ci sono stagioni in questo posto incantevole e le differenze di temperatura tra giorno e notte sono maggiori rispetto a quelle dei singoli mesi.
Anche le foglie degli alberi non hanno un tempo specifico in cui cadono, quindi la foresta pluviale viene chiamata "sempreverde".
Le foreste tropicali più conosciute si trovano nel Sudamerica, in Africa centrale e a sud-est dell’asia. La più grande foresta pluviale è l'Amazzonia, in Brasile.
La foresta pluviale tropicale è un habitat colorato e molto vario con lunghe liane stabili, uccelli minuscoli come una gomma da cancellare, alberi giganteschi, rane velenose ed esperti d’arrampicata come le scimmie urlatrici.
Questa foresta mozzafiato è come un grande supermercato perché offre alimentari come
le banane, l’ ananas, la vaniglia, la cannella, lo zenzero, il cacao, lo zucchero di canna,
il caffè, le arance, il riso, il pepe nero e le noci, ma anche diversi materiali utili come la gomma, le resine e le fibre.
La gomma viene estratta dall'albero della gomma. Questo albero può crescere fino a 30 metri di altezza. Per ottenere il succo di latte (=lattice) viene intagliata la corteccia, il liquido gocciola in un contenitore legato al tronco dell’albero. Con questo lattice in fine si producono materassi, guanti di gomma, ruote per la macchina, gomme da cancellare e paline saltellanti.
La foresta pluviale è persino un habitat per innumerevoli specie di animali e piante, anche se copre solo il 3-4% di tutta la nostra terra, più della metà di tutte le specie esistenti sono provenienti da questo posto. Non si sa esattamente quante specie animale ci siano, perché milioni tra queste non sono nemmeno state scoperte.
Ogni giorno si estinguono moltissime specie e ogni giorno ne vengono scoperte di nuove.
La foresta tropicale pluviale viene suddivisa in diversi piani, paragonabile ai nostri grattacieli. Su ogni piano vivono animali diversi.
Animali come il tapiro, l'okapi, il gorilla, la tigre di Sumatra e il giaguaro vivono nello strato del suolo o al piano terra.
Nello srtato arbustivo ci sono arbusti che raggiungono altezze fino a 8 metri e animali come il camaleonte, il formichiere, il colibrì e l'uccello della formica.
Nello strato inferiore di alberi ci sono alberi che raggiungono un'altezza di circa 20 metri. Coati, diverse specie di colibrì, rane di dardo avvelenato e farfalle vivono in quel altopiano.
In realtà è strano che le rane vivano in così in alto sugli alberi, ma la foresta pluviale tropicale ci stupisce sempre!
Il baldacchino è alto tra 25 e 40 metri. La maggior parte degli animali della foresta pluviale vive lì. Bradipi, pipistrelli, tamarini, serpenti d'albero, trogoni, tucani, iguane, pappagalli, raganelle e specie di scimmie come le scimmie urlatrici, gli oranghi, le scimmie lanose e gli gibboni si trovano a loro agio in quel posto.
Al ultimo piano, presso i giganti della giungla, gli alberi sono alti da 60 a 80 metri e hanno radici di plancia alte all’ incirca 3 metri che si incastrano perfettamente a forma di stella e servono a stabilizzare l’albero.
Il tronco di molti alberi è così largo che potrebbe persino ospitare un’automobile. Tanti fiori o altre piante chiamate "epifite" crescono sugli alberi.
Tra cui anche le famose orchidee.
Molte specie di uccelli come i tucani o i colibrì vivono sulle cime degli alberi, ma anche rane e farfalle come la falena morpho sono ambientate in quel posto.
La foresta è vastamente ricoperta di alberi e piante, quindi dalla vista a volo d'uccello sembra un gigantesco mare verde.
La foresta pluviale tropicale è purtroppo in pericolo da anni.
Molti coltivatori e grandi proprietari terrieri della foresta pluviale, provenienti soprattutto dal Brasile creano i loro campi bruciando enormi quantità di ettari di bosco.
Anche per pascoli e monocolture come quello dell'olio di palma o della soia viene fatto spazio.
In prima cosa vengono tagliati alberi e cespugli poi l'area viene bruciata.
Ha questo punto le aree forestali sono carbonizzate e innumerevoli animali unici per il suo genere sono costretti a morire.
Molti animali sono nel ben mezzo delle fiamme e non trovano alcuna via d'uscita, quindi vengono bruciati vivi!
I bambini indigeni ancora oggi esitenti, vivono nella foresta pluviale, vanno a caccia, indossano copricapi di piume colorate e vanno a scuola in canoa.
Molti di loro sono indiani.
A scuola, in brasile i bambini imparano la matematica e il portoghese.
Fin da piccoli imparano dai genitori e dai nonni il linguaggio della tribù e tutto ciò che riguarda gli animali e le piante, perché vivono solo di ciò che la natura ha da offrire.
Una delle più grandi tribù brasiliane sono i Guarani, con circa 51.000 abitanti.
Grandi popoli indigeni sono anche gli Yanomami nel Sudamerica, i Pigmei in Africa e i Dayak in Asia.
150 tribù vivono senza contatto con il mondo esterno, ma soprattutto quelle sono gravemente minacciate dalla deforestazione e dalle fiamme e ricevono pochissimo aiuto dalle persone "moderne" di oggi e dal mondo esterno!
Possiamo cambiare la vita delle tribù indigene e di molti animali che vengono ingiustamente soffocate dalle fiamme, perché in ogni secondo prodotto che acquistiamo, (soprattutto per quanto riguarda l’olio di palma) c'è un pezzo di foresta tropicale. Insieme possiamo mantenere questo meraviglioso posto ancora per tanto tempo intatto.
Con questo post, vorrei sensibilizzare e attirare l'attenzione della gente sul tema FORESTA PLUVIALE, perché gli oranghi, i panda, i gorilla, i tucani e tante tribù indigene muoiono ogni giorno a causa della deforestazione, ed è anche a causa di essa (la deforestazione) che peggiora il cambiamento climatico.
Che tutto ciò accade è anche colpa nostra!
Noi compriamo olio di palma, carne, soia e frutti tropicali senza fine.
Per accedere a queste materie prime, vengono bruciati enormi ettari per fare spazio a monocolture e pascoli di bestiame.
Dobbiamo finalmente cambiare e renderci conto che la foresta e la vita di tutti gli esseri viventi esistenti su questo pianeta è in pericolo e iniziare concretamente a cambiare atteggiamento, se gli animali e la cultura indigena ci stanno a cuore!
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